venerdì 18 luglio 2014

Scelgo di essere farfalla


Questi sono giorni “caldi” nel mondo, apro i social network, leggo le varie testate e mi ritrovo a pensare, a chiedermi i perché che forse non sapremo mai ma soprattutto ad indagarmi sul come comportarmi, come fare per cambiare le cose. Leggo di rassegnazione, di persone convinte di non potere niente e questo forse è quello che mi spaventa di più. Si probabilmente molti di noi non potranno concretamente impedire gli scempi che si stanno perpetrando, forse non riusciranno ad avere la sensazione di “avere fatto la differenza” ma penso dovremmo ricordare che gli uomini che stanno muovendo il mondo in questo preciso momento sono frutto di secoli di evoluzione del pensiero. Questi uomini sono stati figli, nipoti, sono stati bambini che hanno ricevuto una educazione (in senso lato), hanno anche loro vissuto la società  in cui sono nati, sono stati influenzati da quello che li circondava, hanno ferite e ombre che magari nemmeno loro conoscono davvero.
The butterfly effect (letteralmente effetto farfalla) è una teoria ipotetica del caos che dimostra come a fronte di piccole differenze sulle condizioni iniziali si possono ottenere grandi differenze nel tempo.
Questa per me è la soluzione, piccole differenze nelle condizioni iniziali, prendendo come condizione iniziale l’oggi e come piccolo le singole scelte personali quotidiane che affrontiamo. Nessuno di noi può sapere quanto la sua scelta oggi possa influenzare le evoluzioni future. Personalmente credo che questo sia lo strumento potente che tutti singolarmente abbiamo. Ripeto, non cambieremo probabilmente il mondo di oggi ma il mondo di oggi è frutto di scelte fatte secoli fa da persone che forse non avrebbero mai pensato di portare a tutto ciò in un futuro che per loro non era contemplato.
Quello che ognuno di noi può fare è rendersi conto di essere responsabile dei suoi propri gesti, delle sue proprie scelte e delle parole.
Leggevo delle tecnologie applicate nelle guerre odierne e, da ingegnere, non posso che restare comunque affascinata dallo sviluppo. La scienza, la tecnologia sono strumenti potenti, quegli aerei, quei razzi sono spesso l’apice di tecnologie applicate, sono frutto di tesi di laurea, di dottorato, di ricerche eseguite nelle migliori università del mondo con lo scopo di migliorare ma che sono finite per contribuire a questo. Forse io sarò stata influenzata dal fatto che il mio tema di maturità verteva su etica e scienza ma è un argomento che trovo importante. All’università seguii un corso, non obbligatorio, di ingegneria ed etica. Bella idea ma non approfondito, non efficace, non divulgato.
Ritengo invece l’etica dovrebbe essere inserita in tutti i percorsi di studio a qualsiasi livello. Il dislivello fra l’evoluzione tecnologica, scientifica, economica mondiale e l’evoluzione etica, umana, civile è spesso oneroso. E non importa che mestiere stiate facendo in questo momento, non penso solamente ai ricercatori e agli scienziati penso anche e soprattutto a quelli che ogni mattina si alzano e vanno a fare un lavoro di qualsiasi tipo. Non è che, non essendo direttamente implicati nelle decisioni mondiali, cambino le regole.
Quando insulto qualcuno è un battito d’ali che si propaga nell’aria e delle cui conseguenze non posso sapere forse mai. Quando sorrido anche. Cosa fare fra le due cose è una scelta che sta solo a me. Nella mia vita mi sono trovata diverse volte a scegliere e ad oggi credo che le scelte etiche siano decisamente in maggioranza. Penso continuerò così.

Leggo i notiziari, assimilo gli aggiornamenti, mi indago, esco e faccio la mia piccola scelta. Voglio sentirmi come una farfalla con due ali sulle spalle capace di generare un cambiamento positivo domani. Tutti siamo farfalle…cosa scegliamo di generare con le nostre ali?

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