Questi sono giorni “caldi” nel
mondo, apro i social network, leggo le varie testate e mi ritrovo a pensare, a
chiedermi i perché che forse non sapremo mai ma soprattutto ad indagarmi sul
come comportarmi, come fare per cambiare le cose. Leggo di rassegnazione, di
persone convinte di non potere niente e questo forse è quello che mi spaventa
di più. Si probabilmente molti di noi non potranno concretamente impedire gli
scempi che si stanno perpetrando, forse non riusciranno ad avere la sensazione
di “avere fatto la differenza” ma penso dovremmo ricordare che gli uomini che
stanno muovendo il mondo in questo preciso momento sono frutto di secoli di
evoluzione del pensiero. Questi uomini sono stati figli, nipoti, sono stati
bambini che hanno ricevuto una educazione (in senso lato), hanno anche loro
vissuto la società in cui sono nati,
sono stati influenzati da quello che li circondava, hanno ferite e ombre che
magari nemmeno loro conoscono davvero.
The butterfly effect
(letteralmente effetto farfalla) è una teoria ipotetica del caos che dimostra
come a fronte di piccole differenze sulle condizioni iniziali si possono
ottenere grandi differenze nel tempo.
Questa per me è la soluzione,
piccole differenze nelle condizioni iniziali, prendendo come condizione
iniziale l’oggi e come piccolo le singole scelte personali quotidiane che
affrontiamo. Nessuno di noi può sapere quanto la sua scelta oggi possa
influenzare le evoluzioni future. Personalmente credo che questo sia lo
strumento potente che tutti singolarmente abbiamo. Ripeto, non cambieremo
probabilmente il mondo di oggi ma il mondo di oggi è frutto di scelte fatte
secoli fa da persone che forse non avrebbero mai pensato di portare a tutto ciò
in un futuro che per loro non era contemplato.
Quello che ognuno di noi può fare
è rendersi conto di essere responsabile dei suoi propri gesti, delle sue
proprie scelte e delle parole.
Leggevo delle tecnologie
applicate nelle guerre odierne e, da ingegnere, non posso che restare comunque
affascinata dallo sviluppo. La scienza, la tecnologia sono strumenti potenti,
quegli aerei, quei razzi sono spesso l’apice di tecnologie applicate, sono
frutto di tesi di laurea, di dottorato, di ricerche eseguite nelle migliori
università del mondo con lo scopo di migliorare ma che sono finite per
contribuire a questo. Forse io sarò stata influenzata dal fatto che il mio tema
di maturità verteva su etica e scienza ma è un argomento che trovo importante. All’università
seguii un corso, non obbligatorio, di ingegneria ed etica. Bella idea ma non
approfondito, non efficace, non divulgato.
Ritengo invece l’etica dovrebbe
essere inserita in tutti i percorsi di studio a qualsiasi livello. Il
dislivello fra l’evoluzione tecnologica, scientifica, economica mondiale e
l’evoluzione etica, umana, civile è spesso oneroso. E non importa che mestiere
stiate facendo in questo momento, non penso solamente ai ricercatori e agli
scienziati penso anche e soprattutto a quelli che ogni mattina si alzano e vanno a fare un lavoro di qualsiasi
tipo. Non è che, non essendo direttamente implicati nelle decisioni mondiali,
cambino le regole.
Quando insulto qualcuno è un battito
d’ali che si propaga nell’aria e delle cui conseguenze non posso sapere forse
mai. Quando sorrido anche. Cosa fare fra le due cose è una scelta che sta solo
a me. Nella mia vita mi sono trovata diverse volte a scegliere e ad oggi credo
che le scelte etiche siano decisamente in maggioranza. Penso continuerò così.
Leggo i notiziari, assimilo gli
aggiornamenti, mi indago, esco e faccio la mia piccola scelta. Voglio sentirmi
come una farfalla con due ali sulle spalle capace di generare un cambiamento positivo
domani. Tutti siamo farfalle…cosa scegliamo di generare con le nostre ali?
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