martedì 12 novembre 2013

The talented mathematics

frattali

Talento: "Il talento è l'inclinazione naturale di una persona a far bene una certa attività"

"Mathematics, rightly viewed, possesses not only truth, but supreme beauty - a beauty cold and austere, without gorgeus trapping of painting or music"- Bertand Russell

La matematica, la fisica, la chimica, hanno questo fascino puro e spaventoso che per me è la fonte originaria di ogni bellezza. Dietro ogni oggetto, aspetto della natura, quadro, canzone, immagine che percepite affascinante spesso, molto spesso, c'è la matematica sotto forma di serie numeriche,di onde, di bit.
Così per me la matematica diventa il linguaggio talentuoso delle bellezza ed assume il fascino di mistero nascosto, la dolcezza di quelle lingue antiche e armoniose che, non sapendole più parlare, ci ammaliano nella loro incomprensione. Linguaggi talmente profondi veri e antichi che ammiriamo e al contempo ce ne allontaniamo.
Non potendo possederli per completo finiamo per sminuirli sperando che dando loro connotati inferiori daremo più valore a cose per noi più immediate. Così chi ha il "talento" per i numeri diventa "nerd". Ed innalziamo i derivati di tale arte.
Quanto sciocchi siamo a volte, e quanta bellezza ci perdiamo innalzando solamente parte del mondo e solamente alcuni talenti. Non ci accorgiamo che perdiamo l'occasione di avere nuove persone che si innamorino di queste discipline, dei linguaggi primordiali. Nuove persone che con il loro talento potrebbero portarci innovative scoperte.
Innalziamo quindi, insieme agli altri, anche quei talenti per i numeri che un po' ci sembrano "strani". Mostriamo anche quelle scelte meno glamour che portano a stare davanti ad una lavagna a scrivere equazioni invece che in giro per il mondo. Cerchiamo di diffondere l'amore per le equazioni.
Promuoviamo il bello celato dietro il laplaciano che descrive la scia di un aereo, nella reazione di una zolletta di zucchero che si scioglie nel caffè, negli 1-0 delle parole che freneticamente digitiamo sulle chat e lanciamo nell'etere, onde, vibrazioni, satelliti, mondi, universi.
Vorrei tanto che nelle scuole si insegnassero queste discipline non come scientifiche ma come umanistiche perchè davvero sono il linguaggio più antico del mondo. Vorrei che si diffondessero sempre di più le interconnessioni stucchevoli dietro le equazioni, che ci fossero più "talenti" matematici fra quelli esposti pubblicamente. Io oggi inizio con il condividere questo video sperando che qualcuno lo guardi, sorrida e si lasci affascinare da ciò che vede.
Beauty of mathematics
http://vimeo.com/77330591



martedì 5 novembre 2013

La vita e la teoria dell'universo



da PensieriParole
" Vedere un mondo in un granello di sabbia e un paradiso in un fiore selvatico, tenere l'infinito nel palmo della mano e l'eternità in un'ora." (William Blake)

La paura che la prima volta ti prende quando capisci che c'è una fine a tutto.
Ho provato questo brivido freddo immobilizzante per la prima volta leggendo la teoria di evoluzione degli universi. Mentre apprendevo di come vi sia la possibilità che l'universo sia in espansione come puntini su di un palloncino in fase di gonfiaggio, il mio corpo ha realizzato che al di là di ogni teoria religiosa la fine era una mera questione di tempo. Per la prima volta ho invidiato chi ha la fede, una qualsiasi certezza inammovibile del poi.
Il corpo, la mente, sono maestri nell'incamerare le sensazioni e nel rimandartele come flash nei momenti più impensati. La vita però mi ha portata ad apprendere strumenti per controllarli e cercare di domarli.
La fisica quantistica, la teoria delle stringhe, la geometria applicata all'universo mi hanno poi fatto assaporare di nuovo il piacere dell'incertezza e il valore dei "potrebbe essere diverso", la tenera sicurezza dell'ignoranza che spesso diventa ancora più profonda tanto più si studia e legge.

Ora accolgo quei flash di gelo come campanelli tibetani. Mi servono a ricordare "l'eternità in un'ora".
Mi fermo sul mio corpo invaso, mi guardo attorno e cerco di cogliere tutto quello che accade. Sorrido. Spesso mi trovo a considerare che sono felice di essere qui ed ora con le persone cui voglio bene e che mi circondano, mi sento fortunata, e sento di avere il potere di fare tutto, di essere tutto.
Sento la forza delle scelte. Ripenso alle strette di cuore che ho provato recentemente legate alle mie sofferenze e al mio modo d'essere, alle parole dette che feriscono e a quelle non dette che feriscono forse di più. Penso alle persone a cui ancora delego il potere delle mie emozioni...e riporto il tutto a me e alle scelte.
Perchè in fondo quello è...una scelta. Scelgo io cosa mi provoca sofferenza emotiva, scelgo io quale parole far risuonare con le mie lacrime, scelgo io quali persone incaricare di certi poteri...
In quanto responsabile delle mie scelte posso cambiarle.
Anche questa è una scelta. Difficile. E ve lo assicuro perchè ci provo quasi quotidianamente. Dire che nessuno mi sta facendo niente ma sono io a lasciare che accada è forse la scelta che mi richiede più forza di volontà in assoluto. Ma fino ad ora paga, paga sempre.
Quando sento il gelo penso che la fine è più vicina di quanto si creda ma che la scelta di come vivere l'ora è solo mia. Le strette al cuore mi restano, il percorso è lungo e c'è da sputare sangue e, chi mi sente spesso sa che sono lontana da quello che potrei diventare...ma sa anche che sono lontana da quello che ero. Chi mi è vicino sa che non evito più gli specchi.