martedì 29 marzo 2011

Riverside

"Look at the stones on the river bed"
 Viaggiatore,
         oggi mi sono imbattuta in Agnes Obél e in Riverside. Dopo aver ascoltato la canzone ho cercato il video già immaginando una classe ripetuta dalle note alle parole fino alle immagini.
Tutto rievoca le passeggiate in riva al fiume quando guardi l'acqua scorrere e senti i tuoi pensieri perdersi in quei rumori dolci e calmanti. 
Mi piace raccogliere le pietre sulla riva, levigate da anni di ininterrotti scontri incontri.
Pietre che hanno visto vite, che si sono smussate nel tempo, perdendo i loro spigoli e assumendo quella dolcezza e delicatezza che le rende, a prescindere, preziose.
Rigirando nella mano quelle forme e guardandole penso a me, a noi, a come la vita ci smussi gli spigoli. Rimaniamo sempre della stessa forma, conserviamo il colore, la consistenza e il cuore...solo l'esterno viene pian piano levigato, è come se alcune parti si sublimassero e diventassero curve di un nuovo sentiero.
Diventiamo armonici con noi stessi e apparentemente più piacevoli e maneggiabili dall'esterno...ma avete mai provato ad incastrare due cerchi? Si toccheranno in un punto ma non si incastrearanno. Le curve possono combaciare ma è raro. La morbidezza rende armonici e apparentemente più accomodanti ma in un certo qual modo tiene le distanze. Le curve poi hanno una resistenza maggiore agli sforzi, uno spigolo è un punto delicato e se sforzato può cedere, fare una breccia verso l'interno e la divisione.
Levigandosi proteggono meglio l'interno, il cuore più prezioso e puro.
Pietre bianche, nere, verdi....di ogni colore e forma...dolci, pure, perfette nella loro resistenza al mondo...e misteriosamente proteggono se stesse.

Nessun commento: