mercoledì 16 marzo 2011

Mantra e rosari

"Ora pro nobis" "Aum"

Viaggiatore, l'altro giorno ascoltavo il rosario condiviso per la morte di mia nonna.
Non ho mai frequentato la parrocchia e sugli argomenti religiosi, come su molti altri, ho una mia particolare visione vicina all'agnosticismo ma fondamentalmente liberarle e nel rispetto delle altrui scelte sempre nei limiti della non lesione delle singole personalità. Ma non è questo quello di cui volevo parlare.
La riflessione nasce proprio dalla partecipazione al rito del rosario (credo fosse la prima volta) e da delle considerazioni condivise in famiglia subito dopo.

Quelle litanie pronunciate con voce profonda e bassa, la ripetizione della stessa formula, i 50 epiteti per definire Maria e i 50 "prega per noi"... sono un rito. Sentirli mette in connessione con i proprio pensieri e con se stessi esattamente come i mantra condivisi da altri riti.
L'Ohm non è altro che una forma diversa della parola "Amen" in una lingua diversa.
E l'effetto della litania è lo stesso, nel movimento delle parole e nelle sonarità basse, gutturali, nelle ripetizioni si procede con quella regolarità del respiro con quel cadenzare che serve a dare "stabilità", tranquillità e sicurezza.
Sono certa che se chiedessi di fare yoga dicendo "prega per noi" invece di "ohm" una buona parte delle persone mi guarderebbe allibita e mi lascerebbe lì da sola, indignandosi per la richiesta poco "democratica e aperta". E' questo che intendevo con il mio essere liberale.
Non voglio entrare nel merito del cattolicesimo e della chiesa, non voglio nemmeno sfiorare quell'argomento che è talmente complesso da meritare un blog solo per sè.
Mi piace però notare la comunanza donata dalla parola e dalla voglia dell'uomo di trovare pace e armonia.
Ricordavamo in casa i periodi in cui le donne, la sera, si ritrovavano a far filò e ogni filò era preceduto dal dire il rosario insieme mentre si cominciava a lavorare alla maglia insieme...non era forse questo un modo di entrare in quello stato di rilassatezza, di interiorizzazione e pensieri che poi avrebbe aiutato nelle chiacchere lascive successive?
E ora, si organizzano sessioni di yoga al tramonto di fronte al sole che cade (sempre con lo stesso colore arancione di un fuoco nel camino) e si eseguono dei gesti insieme e si pronunciano i saluti sanscriti o indiani che hanno le stesse tonalità basse, gli stessi suoni...per poi sciogliere le posizioni e chiaccherare un po'.
Prendiamo i suggerimenti degli psicologi emozionali, dei life coacher, che ti dicono di ripeterti una decina di volte con voce basse frasi del tipo "va tutto bene e andrà sempre di bene in meglio", "trovo la sicurezza in me stesso" "io posso amare"...provate, sedetevi o distendetevi e cominciate a dire con scadenza precisa e voce bassa monotòna queste frasi...
non vi torna alla mente un fuoco nel camino e tante donne che parlano con in sottofondo il rumore dei ferri da calza?

Le forme e i principi che stanno dietro tutto sono sicuramente diversi ma le persone sono semplici e in molte non c'è cosciente malizia ma ricerca di soddisfare un bisogno di interiorizzazione e pensiero.
A volte bisognerebbe staccarsi un attimo da tutte le dietrologie che nascano spesso in questi casi e guardare con tranquillità ai gesti capendo che forse sono solo modi di soddisfare un bisogno.

Ora concludo lasciando a voi il mio "mantra personale"...senza pensarci me lo ero creato da sola nei momenti in cui trovavo difficoltà all'università, i momenti in cui tutto mi sembrava enorme...
ecco a voi
"anche la stella più lontana è comunque vicina"

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