mercoledì 30 aprile 2008

Warrior inside...warrior around

Viaggiatore...il titolo di questo post serve a me per ricordare la serata di ieri...vedere le proprie aspettative improvvisamente rivalorizzate. Mi hanno chiesto cosa vorrei in cambio per l'impegno che metto nell'aiutare...ma non so rispondere...forse l'unica risposta è emblematicamente rappresentata nel rapporto che mi lega alla mia gatta...
Può far sorridere questa affermazione ma prima di giudicare ascolta...
sei anni fa ho preso questa micia completamente nera con gli occhi verdi nata dal rapporto di una gatta di razza siamese con un gatto di montagna, durante una notte in cui la madre aveva scelto che la gabbia e la costrizione di generare figli nobili non le andavano più bene...
il carattere della mia micia nasce proprio dal misto di selvaggio del padre e di...beh sì...stronza della madre...Non si può definire certo di compagnia...Tu viaggiatore sai come funziona il linguaggio del corpo dei gatti...le fusa, lo strisciarti accanto sono in genere simboli di affetto relativo....un gatto ti riconosce come elemento della sua famiglia solo quando mette in contatto il suo muso con il tuo viso...è l'unico vero contatto contraddistintivo di un riconoscimento reciproco...ci ho messo quasi un anno ma alla fine la mia gatta e diventata veramente mia.
Con le persone è così...un continuo studiarsi e "affrontarsi" per riuscire a stabilire un scambio costruttivo e reciproco...ed è questo che mi piace...l'evoluzione di un gioco di reciproca comunione...sempre più dentro, sempre più nel profondo...un cercare di abituarsi l'un l'altro...
qual'è il risvolto? Non sono disposta ad accettare di subire lo stesso...il gioco è bello e ha fascino fino a dove riesco a vedere la profondità del passo che sto per fare...al buio non funzionerebbe...non potrei mai essere il reciproco di quello che sono

giovedì 24 aprile 2008

Fata morgana




"Una leggenda narra che durante le invasioni barbariche in agosto, mentre il cielo e il mare erano senza un alito di vento, e una leggera nebbiolina velava l'orizzonte, un'orda di conquistatori dopo avere attraversato tutta la penisola giunse alle rive della città di Reggio e si trovò davanti allo stretto che divide la Calabria dalla Sicilia. A pochi chilometri sull'altra sponda sorgeva un'isola - la Sicilia - con un gran monte fumante - l'Etna - ed il Re barbaro si domandava come fare a raggiungerla trovandosi sprovvisto di imbarcazioni, quindi impotente davanti al mare. All'improvviso apparve una donna molto bella, che offrì l'isola al conquistatore, e con un cenno la fece apparire a due passi da lui. Guardando nell'acqua egli vedeva nitidi, i monti, le spiagge, le vie di campagna e le navi nel porto come se potesse toccarli con le mani. Esultando il Re barbaro balzò giù da cavallo e si gettò in acqua, sicuro di poter raggiungere l'isola con un paio di bracciate, ma l'incanto si ruppe e il Re affogò miseramente. Tutto infatti era un miraggio, un gioco di luce della bella e sconosciuta donna, che altri non era se non la Fata Morgana."

mercoledì 23 aprile 2008

Come una bambina

Viaggiatore quanto distante può portarti il flusso dei pensieri!
Ti ritrovi improvvisamente a guardare un film che ti stai costruendo. Basta poco...la giusta canzone in sottofondo (New Casablanca, Shivaree), il corretto incipit ispirato dalla vita di qualcuno che conosci, magari da più vite che si fondono...e parte la tempesta di emozioni appena suscitate, accennate o profondamente divorate fino ad entrare anima e corpo nelle storie...ti ritrovi a guardarti intorno senza veramente vedere e a sentirti miglia distante...quanto è bello l'essere umano, fornisce sempre un mondo di riflessioni che si diramano come rami alla ricerca di un cielo in cui perdersi. Qualcosa ti richiama alla realtà, un rumore fuori musica, un suono invadente che ti ricollega al reale...improvvisamente riproiettato nel limbo della tua vita, conteso nel mondo delle tue indecisioni, diviso fra l'azione o meno perchè da una parte sai con tutto te stesso che vorresti veramente essere attivo per una volta, anche una sola...ma dall'altra sei fin troppo conscio del peso che questo comporta, dei massi che ti tengono ancorato...e ti manca il coraggio di dire le frasi che vorresti...le parole ti si incastrano lì, fra i denti e non trovano veramente la forza di uscire...giustifichi i battiti accelerati e l'ansia e la voglia e....giustifichi tutto dietro false idee, dietro futili parole che hanno l'amaro sapore della menzogna ma delle quali ti vuoi convincere talmente tanto che sorvoli

venerdì 18 aprile 2008

...Salvami...




Viaggiatore che leggi svogliato quello che scrivo...non vuoi anche tu qualcuno che ti salvi...

"Ognuno di noi cerca qualcosa che scardini la sua esistenza"

Non sei, in fondo, anche tu in attesa...di cosa non lo sai, forse solo di capacitarti che l'attesa è il bello della vita. Essere sempre in attesa con la predisposizione d'animo di accettare qualsiasi cosa ci venga offerta...perchè le prospettive cambiano e gli angoli della nostra esistenza rivelano nuovi orizzonti...di cui nemmeno riusciamo a percepire la profondità...
In fondo stiamo tutti sprofondando...sin da quando abbiamo smesso di ragionare con la limpida mente dei bambini...abbiamo cominciato a sprofondare molto prima di quanto possiamo ricordare...e di mano in mano cerchiamo di mantenerci a galla...ma in fondo ci piace scendere sempre più...ci fa sentire un po' adulti toccare la profonda complessità dell'essere umano...un po' ci gratifica avere sempre un rompicapo da risolvere, ci fa sentire particolari e diversi, ci sembra che metta in risalto il nostro essere, ci dona un manto di mistero e, probabilmente, stimola la curiosità su di noi...
e il gioco delle parti continua finchè tutti rispettano il loro ruolo, tacitamente assumono a turno la parte di misteriosi o di indagatori...di chi sprofonda e di chi salva...
ed il gioco prosegue e ci piace così

domenica 13 aprile 2008

...A voi...

Viaggiatore…ieri sera mi è stata posta da 4 persone una domanda che riassume in sè una delle più grandi curiosità…Cosa cerca una donna in un uomo?...questa domanda mi fa sempre sorridere perché nasconde in sé un desiderio di capire ma non fine a se stesso, si cercano delle risposte per giustificare, per dare un senso a quello che ci accade, per chiarirsi e forse mettersi un po’ in pace con se stessi e con quello che si fa…L’inghippo cade nella generalità della domanda, che cerca di rendersi universale mentre universale non lo sarà mai…La domanda corretta sarebbe: Cosa cerchi tu in un uomo, oggi?...Ogni persona cerca qualcosa di diverso in base alle proprie esperienze e nel tempo, cambiando, cambia la sua opinione…quello che vi dirò adesso potrebbe non essere più valido fra tre mesi, forse nemmeno fra uno…Cercare di parametrizzare un’aspetto così labile come può essere l’interesse fra due persone non porta a nulla…ci sono solo le sensazioni…cosa cerco…cosa cerco…

Qualcuno che quando parla con me, parla con me…non mi guarda alle spalle alla ricerca di qualcun altro

Qualcuno che ti cerca anche solo per farti un saluto…

Qualcuno che sappia parlare senza le remore delle convenzioni…

Qualcuno che conosca il valore dei silenzi e li sappia accettare e valorizzare…

Qualcuno che sia in grado di capire quando è il caso di lasciar cadere un argomento…

Qualcuno che capisca cosa ti ferisce senza chiedertelo…

Qualcuno che ti guardi dritto negli occhi e non abbia paura di sostenere uno sguardo…

Qualcuno disposto a partire con te senza timore…

Qualcuno di cui puoi sentire la presenza anche in una stanza colma di gente…

Qulacuno di cui puoi percepire lo sguardo sulla pelle…

Qualcuno che si “armonizzi” a te come se fosse la cosa più naturale del mondo stare l’uno in compagnia dell’altro…

Qualcuno con un suo personale equilibrio, che si conosce e ha passato abbastanza tempo da solo da potersi descrivere senza remore e che ora abbia la voglia di unire se stesso a me per crescere insieme…

Qualcuno i cui difetti siano tali da risultare essenziali perchè ne fanno la persona che è…

Qualcuno che ti dona un sorriso senza ricevere nulla in cambio…

Qualcuno con cui potersi addormentare serena, sentendone il profumo nella stanza e ascoltandone il respiro regolare al tuo fianco…

Qualcuno da guardare la mattina appena sveglia…

Qualcuno…

Qualcuno…

Si potrebbe continuare all’infinito a descrivere le sensazioni e i sentimenti che vogliamo ci vengano suscitati ma non è questo il punto…

Non ci sono liste da soddisfare né punti da seguire…tutto quello che ho scritto potrebbe essere cancellato subito da qualcuno di completamente diverso…perché? Perché così è la vita, dolcemente e dolorosamente imprevedibile…Ci sono persone che si riconoscono subito, altre che ci mettono mesi, altre che ci mettono anche anni prima di accorgersi di essere intrinsecamente legate…E’ tutta una questione di tempi…I fattori in gioco sono talmente vasti che è inutile cercare di definirli…

Ed ora, Viaggiatore,…sono sempre stata titubante nel condividere una delle mie poesie d’amore preferite…perché secondo me le poesie d’amore che leggiamo non si condividono con nessuno…è talmente viscerale questo sentimento che lo rende poco portato alla condivisione…La lancio così allora nell’etere a chi leggerà…Questa poesia mi piace, forse perché è stata scritta da una donna…perché potrebbe rispondere alla domanda postami, perché è “carnale” ad un primo impatto ma se la leggi bene in realtà copre una gamma infinita di sensazioni e sotto si possono leggere una miriade di storie che ci comprendono e ci trascinano…

“ Vieni, entra e coglimi, saggiami provami…

comprimimi discioglimi tormentami…

infiammami programmami rinnovami.

Accelera…rallenta…disorientami.

Cuocimi bollimi addentami…covami.

Poi fondimi e confondimi…spaventami…

Nuocimi, perdimi e trovami, giovami.

Scovami…ardimi bruciami arroventami.

Stringimi e allentami, calami e aumentami.

Domami, sgominami poi sgomentami…

Dissociami divorami…comprovami.

Legami annegami e infine annientami.

Addormentami e ancora entra…riprovami.

Incoronami. Eternami. Inargentami.”

(Patrizia Valduga 1953)

venerdì 11 aprile 2008

La vita è fatta di momenti...mah...penso sia una frase fatta...come una miriade di altre delle quali però non possiamo esimerci dal valutarne la validità...compromessi, orgoglio, tornare sui propri passi...tutti assiomi, tutte frasi sparate agli amici o che ci vengono sparate in faccia per dare un senso alle vicissitudini...Per me invece è tutto circostanziale...la gente ci resta sempre male quando venendo a scoprire loro comportamenti scorretti nei confronti di terzi mi comporto esattamente come se non li avessi mai sentiti...ma per me è così, quello che una terza persona mi racconta di qualcuno conta poco...non sta a me giudicare soprattuto per situazioni che non mi comprendevano...c'è una vasta gamma di sfumature nelle relazioni fra due persone...c'è una vasta gamma di sfumature tra me e qualsiasi altro che credo sia impossibile comunicarle...quindi, raccontatemi ciò che volete su chiunque...vi ascolterò senza ombra di dubbio ma se lo fate per sortire una mia qualche reazione beh...avete sbagliato...per me conta solo e solamente come qualcuno si comporta nei miei confronti...d'altra parte è l'unico aspetto su cui io possa avere una qualche parvenza di certezza...i rapporti sono sempre a due a due...non tre, non mille...a due a due...ci sono io e ci sei tu...basta...
ultimamente mi sono trovata a rivedere le mie valutazioni su qualcuno spesso, quasi al punto di chiedermi se davvero penso di essere brava a capire le persone...beh ho concluso che in realtà non sono io a non essere brava ma le persone che hanno mille sfaccettature...e io stessa ho mille sfaccettature...quindi le combinazioni fra tutte le casistiche diventano infinite...ed è questo il bello...la variabile sempre in gioco che ci permette di continuare a vederci e parlarci senza mai sentire di conoscerci bene...ma sempre con quel sapore di nuovo in bocca...
mi piace essere spiazzata...è quello che adoro dell'essere umano...l'imprevedibilità...perchè in fondo siamo tutti persi nei nostri flussi mentali e quando questi si scontrano possono nascere interi universi...

giovedì 10 aprile 2008

10

"Il brutto è tragicamente più bello del bello poichè documenta il fallimento umano"

Viaggiatore ti sei mai soffermato a guardare qualcosa che ritieni veramente brutto? Forse lo hai fatto senza accorgertene ma quasi sicuramente lo hai fatto e probabilmente non per criticare o per voglia di sfidarsi ma solo perchè la vista ti suscitava sentimenti intensi quanto il guardare qualcosa di bellissimo. A me è capitato anche di incantarmi e partire con il mio flusso di pensieri su quello che vedevo...probabilmente la conclusione a cui giungevo non era tanto il fallimento umano ma la tragica bellezza del brutto...c'è quel sentore di irrimediabile e compiuto che ti lascia un senso di impotenza...è il cercare di trovare comunque un barlume, un fragile segno di bellezza, un qualcosa che renda valore ai tuoi occhi e sentire che non è possibile...ciò che è brutto resterà tale...muto e indefesso nella sua presa di posizione...resterà lì di fronte al mondo come a dire: "sono qui e non sono bello e mi hai fatto tu...eccomi qui...e adesso vediamo come ti comporti"
Ed è nella lotta di sentimenti che genera dentro di noi che trova una spiegazione...è nel sentirsi in un certo qual senso colpevoli del nostro sguardo perchè ci sembra di rimarcare la bruttezza guardandola ma d'altra parte sappiamo che non guardare risulterebbe più innaturale del farlo e non vogliamo passare per innaturali...ma non sappiamo come gestire il nostro viso, siamo perfettamente consci che non ne abbiamo il controllo e ci sentiamo confusi fra pietismo, tristezza, finta indifferenza e una miriade di altre sensazioni non commensurabili...
ed è qui in questo universo di percezioni che il brutto trova la sua rivincita...il bello non riuscirà mai a gettarti più nel caos perchè gli manca la più totale tragicità...non riusciamo a commensurarlo perchè è difficile aver provato qualcosa di simile mentre il tragico...oh lui sì che lo abbiamo provato e possiamo sentirlo...

mercoledì 9 aprile 2008

...dimmi...

L'eco delle parole, lo strascico delle frasi...la parole interpretate...perchè sento...perchè nonostante anni di addestramento ancora sento...credevo di aver imparato a congelare ogni reazione e ogni muscolo bloccato per non far vedere, per non far trasparire e poi anche per non provare...le mie difese costruite con tanta fatica...aggiungendo strati di ghiaccio su strati di ghiaccio...barricandomi dietro in attesa che tutto passi...forse è un vizio, forse è solo perchè se veramente messa alla prova posso dimostrare quanto freddo posso tenere...forse perchè non cerco davvero chi superi le barriere ma chi mi permetta di rafforzarle...perchè se nessuno può ferirmi ho vinto davvero...se nessun sentimento mi può colpire sono a posto per sempre

venerdì 4 aprile 2008

Decidendo

Viaggiatore...quante decisioni prendi tu nella tua vita quotidiana? ...Tante, troppe...non fraintendermi...mi piace avere la possibilità di decidere...mi permette di credere che sono io a gestire le cose...ma a volte è così difficile e struggente...come si può quantificare la distanza fra un sì o un no? a volte è così netta da non sembrare nemmeno plausibile scegliere una delle due...a volte però...spesso ultimamente, sono vicini...Sapete distinguere l'inizio di un cerchio dalla sua fine? ecco quella è la distanza...è cercare di quantizzare in un sì o no una gamma infinita di sfumature, un'infinità di diversi destini futuri che ti aspettano...è come se venisse chiesto di decidere del futuro semplicemente lanciando una moneta...
la cosa peggiore è quando sai bene che nessuno può consigliarti...è solo una questione di "sentirselo" ma nonostante questo ogni commento ti getta nel dubbio...ti fa pensare e rimuginare e ripensare...e agonizzi nel limbo delle risposte...e non è che tu sia realmente indeciso su cosa dire...oh no, non è così...tu sai benissimo quello che vuoi rispondere...e sai benissimo anche che lo farai...è solo che tardare la risposta ti lascia la possibilità di accarezzare come plausibile un diverso destino...ti permette di lasciar vagare la mente come se tu fossi un bambino e già solo il pensarlo è come se un po' lo vivessi...quando darai la risposta definitiva chiuderai una porta alle tue spalle e punto e stop...
Chi siamo alla fine se non il risultato delle nostre decisioni? e chi può dirci se furono giuste o sagliate? Nessuno...perchè poi giusto o sbagliato non esiste nemmeno...esiste la parola diverso che nasconde in sè una gamma di implicazioni indescrivibile...diverso...diverso...diverso