lunedì 8 settembre 2008

Inquietudini

Il tempo passa velocemente e mi ritrovo alla vigilia del nuovo lavoro...Pensavo in questi mesi di essermi creata un equilibrio su cui costruire, sono invece costretta ad ammettere che sono ancora preda delle inquietudini e che i fatti della vita mi sconvolgono. Quanto sarebbe tutto più facile se prendessimo ciò che viene e sarà senza porci troppe domande e senza stare a passare ore a ragionare sui come, sulle paure che ci minano ogni giorno. Non l'ho mai negato e mai lo negherò...io ho paura di qualsiasi cosa, i rischi di ogni azione in qualsiasi campo della vita sono così alti...e la paura di perdersi per qualcosa che non è andato come si voleva, la paura di cadere e non riuscire più a rialzarsi. Ma come si fa a capire quando è il caso di andare a vedere le carte per vincere la partita? Non lo so, non lo so davvero. Mi indago e penso che a volte ci vuole davvero solo un po' di coraggio in più, ma non riesco a capire se mi manca il coraggio o è la mia razionalità a tenerlo a bada. Pensare e rimuginare su tutto fa davvero bene come si crede? Non sarebbe bene lasciarsi guidare un po' di più dall'istinto? e quanto ogni sconfitta è davvero una perdita? Non sono forse anche le sconfitte dei guadagni. Più lavoro sulla mia paura di tutto più mi accorgo che non riesco a fare progressi...resto ancora paralizzata nei miei gesti. Come se ci fosse un inconscio anestetico che mi ferma.

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