sabato 27 settembre 2008

i tempi delle medie ritornano

"Non ho mai avuto amici come quelli che avevo a dodici anni. Gesù, chi li ha?" Stephen King "Stand by me"

Due settimane di vicende strane mi riportano indiscussamente ai tempi delle medie! La mia migliore amica è con me da allora e sebbene non intensamente ma ci vediamo. E questa settimana ben due persone del mio passato si sono rifatte vive e vere...quindi mi sembra doveroso dedicare a loro queste mie rilessioni. L'amicizia e il modo di essere amici cambiano negli anni, ne riflettavamo sempre anche con le mie coinqui a milano. Più cresci meno perdoni. Agli amici di vecchia data hai perdonato tante cose e tante ne perdoni ancora ma il motivo c'è...è perchè siete insieme da sempre, è perchè quasi quasi non riesci a ricordare un "senza di loro", ci sono dei buchi nelle vite di entrambi in cui non c'eravate, dei buchi magari anche di anni...ma è diverso, i buchi non pesano come un "non c'era". I buchi si riempiono e c'è forse anche la voglia di riempirli per collegare la persona che era con quella che hai davanti ora. Mentre invece spesso il passato non si colma, nelle amicizie "nuove" si tende a non definire un "prima" ma solo un adesso. E per questo siamo meno propensi a perdonare sgarbi, mancanze di tatto, gesti che agli altri nemmeno contiamo. I gesti delle figure del nostro passato sono stati inglobati negli anni, si sono come diluiti e, crescendo insieme, o vicini abbiamo imparato a fare di quelli le caratteristiche di chi ci è accanto. Sono i casi della vita, non ci si può fare niente. La scorsa settimana mi ha contattato un mio amico delle medie, ricordo ancora molti momenti insieme, quando lanciavamo palline di carta sulla prof di inglese, quando gli infilavo la matita a mine nel fianco come una spada...e mille altre vicissitudini. L'ho perso per anni e adesso ho voglia di rivederlo, di ricollegare il tutto. Oggi ho rivisto invece la mia amichetta dell'asilo, elementari, medie insieme, stesso liceo ma ci siamo perse di vista, università completamente in due città diverse e adesso ci ritoviamo. Fattore scatenante, la nostra insegnante dell'asilo si sposa (ebbene sì oltre, oltre i 50 si sposa) e allora tutti gli alunni "storici" sono convocati a farle una sorpresa. Quando mi chiama riconosco ancora il numero, lo vedo e dico...io questo numero lo so è lei...provo a digitarlo, inconfondibile, forma una freccia sulla tastiera. E oggi ci siamo riviste...due tragitti in macchina e ci aggiorniamo sulle nostre due vite, sugli anni bui di noi due. Resta la voglia di rivedersi, di ritrovarsi, di comunicare di nuovo. Escono racconti di vicende che non ho detto ad altri, escono con lei perchè è lei, perchè adesso c'è e c'era alle medie e...beh escono anche senza un perchè. In poche frasi dipingiamo l'un l'altra i tratti di due vite diverse. Bastano poche frasi sì per capire un mondo di sofferenze e riflessi dietro...non ci vuole di più e il perchè è chiaro...sta in quell'asilo, elementari, medie...tutti passati insieme come in simbiosi. Sta nel non essersi mai veramente perse perchè fra mamme, amici parenti...sapevi sempre qualcosina dell'altra. Ci troviamo oggi, in un momento in cui entrambe stiamo evolvendo e vogliamo cambiare, vogliamo qualcosa di diverso. Ci troviamo e siamo donne, è strano da dirsi ma siamo donne...non siamo le bambine di allora, nè le adolescenti...abbiamo scelto due vite diverse, simili ma diverse e dopo anni ci accorgiamo tuttavia che il modo di vedere le cose è più o meno lo stesso. L'imprinting non cambia. Ho sofferto della nostra amicizia, spesso, non lo nego...come in tutte le amicizie, soprattutto fra donne, ci sono quelle sofferenze dettate dal confronto, dettate dal fatto che c'è sempre una che "tira" e l'altra sta nell'ombra. Nell'amicizia, come in qualsiasi altro sentimento altrettanto forte, c'è sempre del dolore. Ci sono cicatrici che ti porti dentro, e rivederla me le fa comprendere. Ma sono serena. Adesso sono sfumature di noi, di due ragazzine, adolescenti diverse. Mi viene da sorridere a ripensare a noi due. Non ci siamo mai "scelte", era stata proprio l'insegnante delle materne ad abbinare le nostre due famiglie come un "gioco delle coppie" e da lì si era evoluto tutto. Fino al tempo della terza media quando ciascuna di noi aveva trovato qualche altra persona che seguiva il suo essere in modo più adeguato. Io ho trovato la mia attuale migliore amica, lei un'altra amica (per un po' eravamo noi tre, poi mi sono staccata). Il liceo poi ha portato le "rotture" definitive...loro due in classe insieme, io ho scelto una via completamente diversa, diversa anche dalla mia nuova migliore amica. I legami così stretti non mi sono mai piaciuti. E poi, lo sappiamo tutti, il liceo è un periodo duro da passare, ha strascichi infiniti che ti seguono ovunque. In quei 5 anni ho vissuto periodi così bui da non voler nemmeno pensarci ed altri meno ma comunque significativi. Ho vissuto i miei momenti ribelli, quelli contro il sistema, quelli contro anche quelli che vanno contro il sistema. I periodi dei gruppi che suonano, del figo del 5 anno...insomma il liceo...ma lasciamo stare. Ora ci ritroviamo e voglia uscire di nuovo sia con il mio amico che con lei...vediamo...forse erano la svolta che aspettavo.

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