"Non ho mai avuto amici come quelli che avevo a dodici anni. Gesù, chi li ha?" Stephen King "Stand by me"
Due settimane di vicende strane mi riportano indiscussamente ai tempi delle medie! La mia migliore amica è con me da allora e sebbene non intensamente ma ci vediamo. E questa settimana ben due persone del mio passato si sono rifatte vive e vere...quindi mi sembra doveroso dedicare a loro queste mie rilessioni. L'amicizia e il modo di essere amici cambiano negli anni, ne riflettavamo sempre anche con le mie coinqui a milano. Più cresci meno perdoni. Agli amici di vecchia data hai perdonato tante cose e tante ne perdoni ancora ma il motivo c'è...è perchè siete insieme da sempre, è perchè quasi quasi non riesci a ricordare un "senza di loro", ci sono dei buchi nelle vite di entrambi in cui non c'eravate, dei buchi magari anche di anni...ma è diverso, i buchi non pesano come un "non c'era". I buchi si riempiono e c'è forse anche la voglia di riempirli per collegare la persona che era con quella che hai davanti ora. Mentre invece spesso il passato non si colma, nelle amicizie "nuove" si tende a non definire un "prima" ma solo un adesso. E per questo siamo meno propensi a perdonare sgarbi, mancanze di tatto, gesti che agli altri nemmeno contiamo. I gesti delle figure del nostro passato sono stati inglobati negli anni, si sono come diluiti e, crescendo insieme, o vicini abbiamo imparato a fare di quelli le caratteristiche di chi ci è accanto. Sono i casi della vita, non ci si può fare niente. La scorsa settimana mi ha contattato un mio amico delle medie, ricordo ancora molti momenti insieme, quando lanciavamo palline di carta sulla prof di inglese, quando gli infilavo la matita a mine nel fianco come una spada...e mille altre vicissitudini. L'ho perso per anni e adesso ho voglia di rivederlo, di ricollegare il tutto. Oggi ho rivisto invece la mia amichetta dell'asilo, elementari, medie insieme, stesso liceo ma ci siamo perse di vista, università completamente in due città diverse e adesso ci ritoviamo. Fattore scatenante, la nostra insegnante dell'asilo si sposa (ebbene sì oltre, oltre i 50 si sposa) e allora tutti gli alunni "storici" sono convocati a farle una sorpresa. Quando mi chiama riconosco ancora il numero, lo vedo e dico...io questo numero lo so è lei...provo a digitarlo, inconfondibile, forma una freccia sulla tastiera. E oggi ci siamo riviste...due tragitti in macchina e ci aggiorniamo sulle nostre due vite, sugli anni bui di noi due. Resta la voglia di rivedersi, di ritrovarsi, di comunicare di nuovo. Escono racconti di vicende che non ho detto ad altri, escono con lei perchè è lei, perchè adesso c'è e c'era alle medie e...beh escono anche senza un perchè. In poche frasi dipingiamo l'un l'altra i tratti di due vite diverse. Bastano poche frasi sì per capire un mondo di sofferenze e riflessi dietro...non ci vuole di più e il perchè è chiaro...sta in quell'asilo, elementari, medie...tutti passati insieme come in simbiosi. Sta nel non essersi mai veramente perse perchè fra mamme, amici parenti...sapevi sempre qualcosina dell'altra. Ci troviamo oggi, in un momento in cui entrambe stiamo evolvendo e vogliamo cambiare, vogliamo qualcosa di diverso. Ci troviamo e siamo donne, è strano da dirsi ma siamo donne...non siamo le bambine di allora, nè le adolescenti...abbiamo scelto due vite diverse, simili ma diverse e dopo anni ci accorgiamo tuttavia che il modo di vedere le cose è più o meno lo stesso. L'imprinting non cambia. Ho sofferto della nostra amicizia, spesso, non lo nego...come in tutte le amicizie, soprattutto fra donne, ci sono quelle sofferenze dettate dal confronto, dettate dal fatto che c'è sempre una che "tira" e l'altra sta nell'ombra. Nell'amicizia, come in qualsiasi altro sentimento altrettanto forte, c'è sempre del dolore. Ci sono cicatrici che ti porti dentro, e rivederla me le fa comprendere. Ma sono serena. Adesso sono sfumature di noi, di due ragazzine, adolescenti diverse. Mi viene da sorridere a ripensare a noi due. Non ci siamo mai "scelte", era stata proprio l'insegnante delle materne ad abbinare le nostre due famiglie come un "gioco delle coppie" e da lì si era evoluto tutto. Fino al tempo della terza media quando ciascuna di noi aveva trovato qualche altra persona che seguiva il suo essere in modo più adeguato. Io ho trovato la mia attuale migliore amica, lei un'altra amica (per un po' eravamo noi tre, poi mi sono staccata). Il liceo poi ha portato le "rotture" definitive...loro due in classe insieme, io ho scelto una via completamente diversa, diversa anche dalla mia nuova migliore amica. I legami così stretti non mi sono mai piaciuti. E poi, lo sappiamo tutti, il liceo è un periodo duro da passare, ha strascichi infiniti che ti seguono ovunque. In quei 5 anni ho vissuto periodi così bui da non voler nemmeno pensarci ed altri meno ma comunque significativi. Ho vissuto i miei momenti ribelli, quelli contro il sistema, quelli contro anche quelli che vanno contro il sistema. I periodi dei gruppi che suonano, del figo del 5 anno...insomma il liceo...ma lasciamo stare. Ora ci ritroviamo e voglia uscire di nuovo sia con il mio amico che con lei...vediamo...forse erano la svolta che aspettavo.
sabato 27 settembre 2008
martedì 23 settembre 2008
Piede sinistro
Viaggiatore ti è mai capitato di svegliarti con il piede sinistro e non sai perchè...Oggi mi è successo...strano perchè per come è posizionato il mio letto è fisicamente improbabile buttar giù prima il sinistro...ma si vede che ci sono riuscita e alla grande. Oggi un pit-bull prenderebbe paura di me...ripensando ad alcune cose fatte prenderei paura io stessa di me. Cerco di capire cos'è il fattore scatenante ma forse è solo che oggi mi andava di dire le cose in faccia alla gente e vari filtri che uso di solito nella comunicazione sono un po' andati a quel paese...o magari oggi c'erano le pulizie nel mio cervello e i filtri proprio non erano presenti per manovalanza...chissà. Pentita? Adesso come adesso davvero no...c'è un ulteriore sassolino (ino mica tanto) che vorrei togliermi dalla scarpa ma non ho voglia di spendere altri 10 sms...Ho infierito via mail, via cellulare e un poco anche di persona...viva l'era della comunicazione. Però oggi proprio mentre pensavo ad una cosa ho vissuto una situazione di tilt...ho sentito una parte di me che diceva "ecche cccavolo...basta pensare sempre agli altri e nessuno pensa a te...che c'hai scritto gioconda o ufficio consulenze di vita? sempre sta merda di ruolo...diventa un po' bastarda inside." Quindi ecco il mio nuovo seguitissimo motto!!! Vado a periodi ma quando ci vuole ci vuole...l'unica cosa che mi scoccia d'avvero è la gente che poi viene a chiederti di giustificare e si interessa...finti, non gli importa un fico secco a nessuno ma fa impegnato andare ad informarsi. Un'altra considerazione è che forse era la settimana della rabbia che finalmente si scatenava...sono ferma su la via dell'artista all'inizio della terza settimana da quando ho capito che dormire la mattina è meglio però è due notti che mi sveglio quasi mezz'ora prima della sveglia (sarà un segno) e oggi ho sperimentato questa rabbia che mi rode e le eliche che mi girano da morire...sarà che è ora di entrare in questa fantomatica terza settimana (definita settimana della rabbia). Forse è semplicemente ora di quel cambio di vita che mi preparo da mesi senza riuscire a concretizzarlo...Mi son lasciata travolgere da eventi e situazioni e adesso sento la voglia e il bisogno di "pulirmi", fare piazza pulita e ricominciare da capo, da un'altra parte, con altra gente...Chissà, sarà la mia periodica inquietudine che si ripresenta come il vento a chiamarmi...Non riesco proprio ad immaginarmi in modo statico...ci sono momenti in cui mi sembra che mi si stia chiudendo una rete attorno e mi manca l'aria...divento rabbiosa, agitata, e devo scappare, devo cancellare, resettare qualcosa, qualcuno, tutti...i primi a sparire sono gli sms, conservati per motivi vari, spariscono e questo indica che le persone che li avevano scritti stanno pian piano sparendo anche loro...E' da un po' che li cancello appena arrivano...mi danno proprio fastidio a restare lì, mi irritano, un senso di fuori posto che mi fa venire l'orticaria. In questi periodi prenderei il cellulare e lo farei volare dalla finestra...oggi tornando a casa in macchina ho avuto la forte tentazione di estrarre il cd dal lettore, abbassare il finestrino e fargli fare un volo in corsa stile frisbee, l'alternativa era distruggerlo fra le mani...Mi sono trattenuta ma solo perchè avevo paura volasse in testa a qualcuno e mi fermasse la polizia. Adesso come adesso mi metterei nel mio bozzo e aspetterei il domani, giornata che so inizierà bene perchè ho un incontro che mi piacerà ma temo la giornata non sia finita...se faccio finta di niente e mi infilo a letto? Li inganno? cellulare off e maledetto il suo inventore
lunedì 8 settembre 2008
Inquietudini
Il tempo passa velocemente e mi ritrovo alla vigilia del nuovo lavoro...Pensavo in questi mesi di essermi creata un equilibrio su cui costruire, sono invece costretta ad ammettere che sono ancora preda delle inquietudini e che i fatti della vita mi sconvolgono. Quanto sarebbe tutto più facile se prendessimo ciò che viene e sarà senza porci troppe domande e senza stare a passare ore a ragionare sui come, sulle paure che ci minano ogni giorno. Non l'ho mai negato e mai lo negherò...io ho paura di qualsiasi cosa, i rischi di ogni azione in qualsiasi campo della vita sono così alti...e la paura di perdersi per qualcosa che non è andato come si voleva, la paura di cadere e non riuscire più a rialzarsi. Ma come si fa a capire quando è il caso di andare a vedere le carte per vincere la partita? Non lo so, non lo so davvero. Mi indago e penso che a volte ci vuole davvero solo un po' di coraggio in più, ma non riesco a capire se mi manca il coraggio o è la mia razionalità a tenerlo a bada. Pensare e rimuginare su tutto fa davvero bene come si crede? Non sarebbe bene lasciarsi guidare un po' di più dall'istinto? e quanto ogni sconfitta è davvero una perdita? Non sono forse anche le sconfitte dei guadagni. Più lavoro sulla mia paura di tutto più mi accorgo che non riesco a fare progressi...resto ancora paralizzata nei miei gesti. Come se ci fosse un inconscio anestetico che mi ferma.
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