giovedì 29 settembre 2011

Fragilità in Zoom - Fragility zooming

Photo by Dora Biondani...fragilità in zoom


Sembro un muro uniforme, sicuro, stabile senza incrinature, senza debolezze
ho imparato a sfumare per non far percepire 
le fragilità in zoom 

I seem a wall, stable without any crack, without weakness
I learn to shade to don't let you see my
fragility zooming

martedì 20 settembre 2011

Momenti astratti

La vita è un susseguirsi di momenti astratti, figure alternate a linee, colori e scale di grigi. Le sensazioni si alternano in un continuo susseguirsi di rumori, odori, ricordi, speranze...gli stati d'animo cambiano alla velocità della luce. Ci sentiamo vincenti, forti e sicuri di fronte agli eventi e poi un secondo dopo ci troviamo a rivedere da un altro punto di vista e ci sentiamo l'opposto. E poi dopo poco di nuovo al primo, e così via in una successione continua di impulsi...fino a creare il rumore bianco. Ci sorprendiamo a ridere e a piangere. Bipolarismo emozionale. Sentiamo che stiamo lavorando in meglio e al contempo abbiamo l'impressione di retrocedere. Crediamo di vivere nel presente ma non riusciamo davvero a bloccare nè il passato nè il futuro. Pensiamo di riuscire a bloccare dei pensieri, di riuscire a gestire delle situazioni che non sono nelle nostre corde e ci troviamo davanti a muri di linee che invece ci ricordano che siamo diversi, altri...o forse semplicemente ci incanalano verso nuove direzioni, smussano le strade per creare forme ancora più contorte, morbide forse ma contorte.
Mi sento immersa nel mio astratto personale dove forse ho perso la chiave di lettura e mi trovo a guardare forme prendere vita senza saperne capire il significato intrinseco. A volte mi sembra di riconoscere alcuni tratti e credo di saper definire ma poi mi accorgo che cambiano le sfumature e resto perplessa a guardare l'evoluzione.
Il disegno d'insieme diventa sempre più fitto e la gamma di sfumature sempre più varia...mi perdo in questa fuga di linee.

venerdì 2 settembre 2011

Gentilezze inaspettate/ unexpected gentleness

Photo by Dora Biondani
I just saw a new comment on this photo:
"the woman it's not a girl anymore. She is tired to fight; not because she decides to leave but because she has grown and she know for what it's needed to apply herself, what iis worth time, what o who love. She fight the good fight. She don't have time for lightly things. Life made she suffer enough. She walks head held high ...she turn and beckon herself" comment by Nicola Chiesa

I wrote a flickr mail to Nicola to say thanks cause I really appreciate this comment. It is poetry and I think that completly fit myself and the hard project I had during this year and that it's amost finisched. The photo is not so recent and perhaps I would never explain it in that way but right now that words completly describe me. And it's amazing that someone else wrote these commenting a photo. The photocamera sometimes puts ourself in front of the world also if we are thinking to hide ourself.

Ho appena visto questo commento a questa foto:
"La donna che non è più una ragazzina. La donna che è stanca di lottare; non per il fatto che si è lasciata andare ma perchè è cresciuta ed è consapevole per cosa bisogna impegnarsi, per cosa bisogna perdere tempo, per cosa o chi amare. Lei sa per cosa bisogna lottare. Nella sua vita non c'è più tempo per le cose "leggere". La vita l'ha fatta patire abbastanza. Lei cammina a testa alta.... si gira e accenna un saluto a se stessa." commento di Nicola Chiesa

Gli ho scritto subito una mail via flickr per ringraziarlo perchè ho davvero apprezzato il suo commento. E' un commento molto poetico che credo mi vesta come un abito sartoriale e rappresenti perfettamente la fine, ormai vicina, del duro progetto di autoritratti che mi ha vista impegnata quest'anno. La foto non è così recente (del 22/6/2011) e probabilmente non l'avrei mai descritta così ma in questo preciso momento penso che quelle parole mi descrivano ed è sconcertante che siano state scritte da qualcuno che non mi conosce come commento ad una mia foto. Penso che a volte la macchina fotografica ci metta di fronte al mondo anche se pensavamo di nasconderci.