Viaggiatore...il titolo di questo post serve a me per ricordare la serata di ieri...vedere le proprie aspettative improvvisamente rivalorizzate. Mi hanno chiesto cosa vorrei in cambio per l'impegno che metto nell'aiutare...ma non so rispondere...forse l'unica risposta è emblematicamente rappresentata nel rapporto che mi lega alla mia gatta...
Può far sorridere questa affermazione ma prima di giudicare ascolta...
sei anni fa ho preso questa micia completamente nera con gli occhi verdi nata dal rapporto di una gatta di razza siamese con un gatto di montagna, durante una notte in cui la madre aveva scelto che la gabbia e la costrizione di generare figli nobili non le andavano più bene...
il carattere della mia micia nasce proprio dal misto di selvaggio del padre e di...beh sì...stronza della madre...Non si può definire certo di compagnia...Tu viaggiatore sai come funziona il linguaggio del corpo dei gatti...le fusa, lo strisciarti accanto sono in genere simboli di affetto relativo....un gatto ti riconosce come elemento della sua famiglia solo quando mette in contatto il suo muso con il tuo viso...è l'unico vero contatto contraddistintivo di un riconoscimento reciproco...ci ho messo quasi un anno ma alla fine la mia gatta e diventata veramente mia.
Con le persone è così...un continuo studiarsi e "affrontarsi" per riuscire a stabilire un scambio costruttivo e reciproco...ed è questo che mi piace...l'evoluzione di un gioco di reciproca comunione...sempre più dentro, sempre più nel profondo...un cercare di abituarsi l'un l'altro...
qual'è il risvolto? Non sono disposta ad accettare di subire lo stesso...il gioco è bello e ha fascino fino a dove riesco a vedere la profondità del passo che sto per fare...al buio non funzionerebbe...non potrei mai essere il reciproco di quello che sono
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