venerdì 20 gennaio 2012

Fervore

Se io potessi vivere un'altra volta la mia vita nella prossima cercherei di farei più errori non cercherei di essere tanto perfetto, mi negherei di più, sarei meno serio di quanto sono stato, difatti prenderei pochissime cose sul serio. Sarei meno igenico, correrei più rischi, farei più viaggi, guarderei più tramonti, salirei più montagne, nuoterei più fiumi, andrei in posti dove mai sono andato, mangerei più gelati e meno fave, avrei più problemi reali e meno immaginari. Io sono stato una di quelle persone che ha vissuto sensatamente e precisamente ogni minuto della sua vita; certo che ho avuto momenti di gioia ma se potessi tornare indietro cercherei di avere soltanto buoni momenti. Nel caso non lo sappiate, di quelli è fatta la vita, solo di momenti, non ti perdere l'oggi. Io ero uno di quelli che mai andava in nessun posto senza termometro, una borsa d'acqua calda, un ombrello e un paracadute; se potessi vivere di nuovo comincerei ad andare scalzo all'inizio di primavera e continuerei così fino alla fine dell'autunno. Farei più giri nella carrozzella, guarderei più albe e giocherei di più con i bambini, se avessi un'altra volta la vita davanti. 
Ma guardate, ho 85 anni e so che sto morendo.
(J.L.Borges) ****

Nelle sue opere come nelle sue parole...si manifesta "l'incanto di un attimo in cui le cose sembra stiano per dirci il loro segreto" (Carlo Magris)
Da quando ero adolescente ad ora Borges è sempre un incontro di pura bellezza che non tradisce...

***documentandomi meglio trovo notizie contrastanti, sembra che tale testo sia solo attribuito ma non effettivamente appartenente all'autore, le tematiche in effetti non sono le classiche sue. E' difficile rintracciare il vero "proprietario" del testo poichè ve ne sono di simili attribuibili a diversi poeti. La mia modesta opinione è che possa essere stato pronunciato durante qualche intervista da Borges e sia passato come suo mentre magari era una delle sue colte citazioni.
Lascio il testo per il suo valore artistico...in rimedio pongo una poesia di Borges

La luna
C’è tanta solitudine in quell’oro.
La luna delle notti non è la luna
che vide il primo Adamo. I lunghi secoli
della veglia umana l’hanno colmata
di antico pianto. Guardala. E’ il tuo specchio.
JLB


e un grazie a chi tempo fa me la regalò scritta a mano su una pergamena

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